Domenico Starnone
A ottantadue anni Nico decide di prendere in affitto una casa al mare per fare pace con i suoi dolori che arrivano improvvisamente e altrettanto misteriosamente scompaiono. Sulla battigia posiziona la sua sedia osserva il mare, scrive, ricorda e incontra persone spesso più giovani di lui che pian piano diventano parte del suo quotidiano. Tra queste persone spicca Evelina che ha una boutique o butik come la chiamava sua madre Rosa, è sulla sessantina, bionda e attraente. Lu è un’altra figura femminile che osserva andare in canoa e così decide di acquistare un Kayak per farsi insegnare da quella ragazza come pagaiare. Un giorno Nico entra nella boutique di Evelina e scopre che Lu è la sua commessa e pian piano gli ritorna in mente sua madre Rosa che faceva la sarta e cuciva dei bellissimi vestiti che indossava anche per andare dal panettiere. In questi ricordi emerge la figura gelosa del padre che non sopportava la leggerezza della moglie e i suoi ricordi si intrecciano con le immagini delle donne, che osserva mentre provano gli abiti, paragonate a sua madre Rosa, morta troppo presto per essere ricordata pienamente. Ma Rosa non assomiglia a nessuna di quelle donne.
Un romanzo scritto molto bene e che va letto con l’idea di scoprire il mondo dell’uomo che sfida se stesso nell’andare avanti a discapito del proprio finale che incombe da un momento all’altro.