Le cose importanti

Gianluca Vialli

Il nove gennaio sono rientrato in ufficio nel tardo pomeriggio ed avevo tante cose da fare, ma avevo un pensiero fisso, andare a comprare il libro di Luca Vialli nel giorno di uscita. Quindi dopo aver sistemato alcune impellenze, esco cinque minuti e vado a comprarlo.

Mi sento emozionato perché è come se avessi ancora un’opportunità di ascoltare un po’ Luca Vialli. Rientrato in ufficio, tra una mail e una telefonata inizio a leggerlo, tanta è la voglia di sapere cosa ha da dirci Luca.

Tra le prime parole che leggo è che, tra i membri della troupe che era a casa sua per le riprese di “La Bella Stagione”, c’era emozione, c’era felicità. Mi sono rituffato in quelle tre ore che ebbi l’opportunità di stargli vicino, ero felice ed emozionato, non confuso e felice, ma emozionato e felice. Luca Vialli ha sempre avuto le idee talmente chiare che riusciva a chiarirle anche a coloro che avevano la fortuna di essergli vicino.

In questo splendido libro che ho iniziato il nove, numero di maglia di Luca e terminato il 10, numero di maglia di Mancio, si percepisce la capacità di essere leader, di saper divertirsi, di ottenere risultati, di voler fare le cose per bene, con dedizione, rispettando il proprio ruolo e i propri compagni.

Luca Vialli sembra un fiume in piena di aneddoti esilaranti, positivi ed emozionali che ti fanno ridere, riflettere e piangere. Nel capitolo Being on time, sii puntuale, parla del suo concetto di essere puntuale, che ai tempi della Samp era quello di essere ben riposato quando arrivava all’allenamento in pigiama e dopo essersi appena svegliato. Aveva persino escogitato il modo per far credere che era arrivato 35 minuti in anticipo, facendosi buttare l’acqua in faccia dal magazziniere e lasciando intuire che avesse sudato. Ma come diceva Boskov, lui sapeva risolvere i problemi prima che gli altri se ne accorgessero. Altro aneddoto esilarante è quello di come sia riuscito ad evitare le telefonate alle 6.30 del mattino da parte dell’Avvocato. Nessuno avrebbe mai pensato di farsi amico il centralinista affinché lo chiamasse verso le 9.30, alla fine del giro di telefonate mattutine di Agnelli. Rido ancora. Ci vuole davvero coraggio.

Gli aneddoti sono un’infinità, sono tutti utili al cambiamento ed alla comprensione di come porsi meglio con gli esseri umani. Sono andato spedito nella lettura perché molte cose le avevo già lette su Goals e su La Bella Stagione, ma è stato un ripasso ed un approfondimento dei concetti che hanno reso Luca Vialli un essere speciale.

Ad ogni modo la perla di questo libro è quella che è stata letta dalla figlia Sofia durante la serata di Genova, la perla assoluta è quando l’infermiera dell’ospedale di Londra gli dice che assomiglia a Bruce Willis, quel paragone lo riempì di gioia perché quando usciva con i compagni scherzava sempre sul fatto che lui assomigliava a Bruce Willis, ma nessuno lo ascoltava. Poi però Vialli dice all’infermiera che lui assomiglia di più ad un allenatore ed ex calciatore di nome Gianluca Vialli, l’infermiera chiede come si scrive e lo googola, guarda le foto, si gira verso la sua collega ed alla fine fa: no lei assomiglia di più a Bruce Willis. In quel momento Luca ha pensato, ecco se lavori sodo per tutta la vita, se fai sacrifici e non molli mai, alla fine riesci ad essere Bruce Willis.

Belli anche i saluti di Massimo Mauro e Roberto Mancini.

La lettura di questo libro la consiglio non solo a chi è fan di Luca Vialli, ma soprattutto a chi non l’ha mai sentito nominare, lo consiglio a tutti, perché penso che possa essere un motivo di riflessione per la crescita del genere umano.

In Goals ad un certo punto c’era scritto: “Humanitas, che poi vuol dire guardarsi negli occhi”, questo manca, il guardarsi negli occhi e cercare di stabilire delle relazioni intrise di amicizia, lealtà, altruismo, professionalità e rispetto per la vita.

Remo Firmani

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