Haruki Murakami
Quando nel 2013 acquistai questo libro non conoscevo affatto Murakami. Entravo nelle librerie, vedevo le copertine dei libri e se attiravano l’attenzione iniziavo a leggere la sinossi. In questo caso era questa:
“Tokyo, un quartiere che inizia a vivere quando cala il buio, strade dove le insegne di bar e night club restano accese fino all’alba. Dalla mezzanotte alle sette del mattino, alcune persone sono casualmente coinvolte in una squallida vicenda di violenza. All’Alphaville, un love hotel gestito da Kaoru, un’ex campionessa di lotta libera, una giovane prostituta cinese viene picchiata da un cliente che poi fugge. In una caffetteria poco distante, Mari, una diciannovenne studentessa di cinese in cerca di solitudine, sta leggendo un libro; Takahashi, un giovane musicista jazz disinvolto e chiacchierone, vorrebbe attaccare discorso ma si scontra con la sua reticenza. Tuttavia, quando Kaoru cerca qualcuno che faccia da interprete alla prostituta ferita, Takahashi, che con il suo gruppo sta provando in uno scantinato vicino all’albergo, le suggerisce di rivolgersi alla giovane. Mari viene cosi a contatto con un ambiente a lei estraneo, ma paradossalmente riesce a comunicare con le persone che vi incontra in modo spontaneo e profondo: per la prima volta vince la riluttanza a parlare di Eri, la sorella maggiore, caduta in un letargo volontario dal quale non sembra volersi svegliare. L’immagine della bellissima ragazza che sta per essere inghiottita nel nulla attraverso lo schermo di un televisore apre un pericoloso spazio onirico nel quale rischia in ogni momento di scivolare la realtà.”
Così decisi di acquistarlo, e da allora non ho più smesso di leggere Murakami. Per chi volesse saperlo, non sono certo le trame ad incuriosire sullo scrittore in questione, ma il modo di raccontare gli accadimenti più banali, nel migliore dei modi. Rimasi folgorato da quel tipo di scrittura così affascinante e coinvolgente, che mi misi a leggere tutte le sue opere. Ad oggi, se avessi tempo ripeterei il percorso da capo.