Gabriel Garcia Marquez
Questo romanzo postumo è stato conservato come una reliquia dai figli di Gabo, che l’aveva bocciato come non adatto alla pubblicazione. Spesso i libri vanno fatti riposare e, dopo un riposo di circa dieci anni, i figli di Marquez hanno ritenuto opportuno, con un atto di tradimento, far felici i fan di Gabriel e pubblicarlo con l’editing di Cristòbal Pera.
In questo romanzo, che ho letto nel giro di una giornata uggiosa di marzo, si narra l’appuntamento fisso della protagonista Ana Magadalena Bach, con l’isola in cui era seppellita la madre che ogni sedici agosto l’accoglieva sotto una pioggia indefessa. Le portava i suoi gladioli preferiti e la notte si dedicava a conoscere l’uomo della sua vita? No, l’uomo della sua notte di follia. Al ritorno a casa, trovava suo marito che faceva il musicista, sua figlia che voleva diventare una suora di clausura mentre amoreggiava con un musicista jazz e suo figlio era avviato alla carriera di musicista. Al primo ritorno a casa, cercò di dimenticare la sua notte d’amore, ma poi con il tempo aspettava sempre con impazienza quel 16 agosto da infarcire di gladioli e sesso sfrenato.
Si tratta di un dono della famiglia di Gabriel Garcia Marquez ai lettori e a caval donato non si guarda in bocca.