Raymond Carver
È il libro d’esordio di Carver che era sul punto di suicidarsi d’alcool. Attendeva con ansia di avere successo con la scrittura, ma non arrivava. La storia con sua moglie Maryann era agli sgoccioli dopo una serie di liti, riappacificazioni, tradimenti e confusioni che non portavano da nessuna parte il loro rapporto. Nel 1976 quando questo libro venne pubblicato Carver aveva trentasette anni e due figli grandi. Il libro è la prima vera raccolta di racconti e l’inizio della short story. I racconti sono tutti immediati e diretti con il linguaggio più asciutto che si possa utilizzare. In Grasso il racconto è dal punto di vista di una cameriera di un ristorante in cui entra un uomo grasso che al momento dell’ordinazione dà l’impressione di non voler mangiare niente, mentre alla fine ha ingollato tutte le portate indicate nel menù con annessi gelato e dessert. In Vicini i due protagonisti hanno l’incombenza di accudire la casa dei vicini che partono per una vacanza, ma pian piano si scopre che forse non torneranno mai. In Collettori un venditore di aspirapolvere, cerca di rifilare al disoccupato Slater un aspirapolvere e non desiste dal mostrare tutto quello che può fare sulla mobilia e la tappezzeria di quella casa così dimessa ed ammuffita. I racconti sono dei piccoli capolavori di scrittura, in cui Carver dimostra di essere la Scrittura. Proprio nell’ultimo racconto che dà il titolo al libro, si viene trascinati in un dialogo paranoico tra due coniugi che fuori controllo ed in preda all’alcool si lasciano trascinare in un vortice deleterio di un episodio che ormai era andato nel dimenticatoio. L’intero libro è uno spaccato delle disavventure di Carver nella prima parte della sua vita, quella prima di diventare uno scrittore affermato che sono l’essenza del suo modo di scrivere, senza alcuna parola fuori posto o in eccesso. Tutto ha un rigore ed una logica che esulano dalla confusione e dalla rabbia che inficiano la sua vita di coppia.